Si possono distinguere 3 stadi rispetto alla temperatura corporea:
IPOTERMIA: temperatura troppo bassa. L'uccello
ha bisogno di calore e di nutrirsi per ripristinare la giusta
temperatura corporea.
OMEOTERMIA: temperatura ideale. L'animale ha
messo in atto tutti i meccanismi metabolici che gli garantiscono
la giusta temperatura.
IPERTERMIA: temperatura troppo alta. Rischio
di morte dell'uccello.
Tra lo stadio di omeotermia e quello di ipertermia esiste un gap
che è detto "zona di indifferenza"
nella quale l'uccello è nello stato fisico di maggior benessere.
Da questo si deduce che l'optimum vitale è molto
prossimo al massimo e lontano dal minimo; la fame fa abbassare
molto in fretta e di molti gradi la temperatura corporea.
I meccanismi di termoregolazione si sviluppano
nella vita post-embrionale; finché non diventano attivi,
i nidiacei hanno la tendenza a stare l'uno vicino all'altro per
scaldarsi e, solo quando la temperatura sale, i piccoli orientano
la testa verso il bordo del nido. Per questi motivi, qualora doveste
trovare un nidiaceo implume caduto dal nido magari dopo un temporale,
è fondamentale provvedere a sistemarlo in uno straccio
a mo' di nido che gli consenta di stare al caldo; se si tratta
di un intero nido con relativi piccoli caduto dall'albero, è
bene raccoglierlo e sistemare i piccoli all'interno, dove provvederanno
da soli a scaldarsi l'un l'altro.
Quando
si tratta di un adulto in difficoltà, basta nutrirlo subito
in modo da dargli la possibilità di ripristinare una giusta
temperatura corporea e, se ha perso molte piume, è sufficiente
sistemare uno straccetto sul fondo della scatola dov'è
alloggiato, adagiando la stoffa in modo tale che gli consenta
di di tenere al caldo le parti rimaste senza piume.
Al contrario, se trovate un qualsiasi uccello in estate, abbiate
l'accortezza di non fargli prendere colpi di calore;
non lasciatelo mai in macchina (neanche se posteggiata all'ombra),
non usate panni di lana o l'ovatta; non lo collocate mai su superfici
calde e, se bagnato, non mettetelo vicino a stufe o sotto il getto
del phon; basta tenerlo in luogo riparato, riscaldato da fonti
non dirette di calore e se proprio è troppo bagnato, tamponatelo
con un po' di carta assorbente per asciugare l'acqua in eccesso.
Testi: Copyright © 1997 Sabrina Calandra
Registrato presso l'Ufficio Diritti d'Autore il 13/10/1997