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In questa sezione troverete informazioni inerenti il benessere del vostro gerbillo. Per quanto riguarda eventuali patologie o farmaci vi consigliamo, come sempre, di rivolgervi a un bravo veterinario che abbia esperienza su fauna domestica esotica o "non convenzionale".
Questo piccolo mammifero dinamico e intelligente è una delle 1700 specie comprese nell’ordine dei Roditori.
Originario della Mongolia e della Cina del nord, è finito nelle nostre case (in qualità di animale da compagnia) dopo essere stato utilizzato lungamente come animale di laboratorio. Per questo, dal punto di vista veterinario, sono piuttosto conosciute fisiologia e malattie ma, dal punto di vista comportamentale, si ha solo una casistica su risposte pilotate in ambienti restrittivi.
Per avere un’idea del comportamento tipico della specie e del carattere individuale del vostro gerbillo, occorre sistemare il piccolo ospite in un ambiente accogliente e per questo consono all’esigenze dell’animale, evitando il più possibile artefatti umani.
1. Alloggiamento
In natura il gerbillo scava gallerie con estrema abilità: lunghe anche 8 m e profonde oltre 1 m, con diverse entrate e stanze per le diverse esigenze.
Nelle gallerie la temperatura e il tasso di umidità restano costanti; dunque, sebbene questi animali vengano tenuti in gabbie, riteniamo siano più idonei i terrari in vetro (piuttosto spesso) con i bordi alti e un coperchio in vetro o plexglas forato per l’aerazione.
Il vantaggio di questo tipo di alloggiamento per il gerbillo è duplice:
- dispone di un fondo di lettiera adeguatamente profondo che gli consenta di espletare l’attività di scavo, cui possiamo assistere attraverso la trasparenza del vetro;
- è protetto (come se fosse sotto terra in una delle sue gallerie) da correnti d’aria, fumi e vapori di casa, rumori molesti come stereo e tv, freddo o caldo eccessivi.
Il gerbillo non riesce facilmente a formare gallerie con i materiali in vendita (come le lettiere) e l’ambiente tipo galleria deve essere assicurato dal terrario per intero.
Lettiere idonee sono:
- tutolo di mais
- trucioli di segatura (meglio se non profumata)
- fieno.
Lettiere polverose, agglomeranti o sabbie a grana grossa, sono irritanti per le mucose e la pelle del naso mentre il solo fieno non riesce ad assorbire l’eccesso di secrezione del pelo dei gerbilli che potrebbero sembrare un pò “unti”.
L’optimum è la lettiera abbondante e un angolo con fieno o striscioline di carta (tovaglioli bianchi) come dormitorio. Il gerbillo vi si costruirà una nicchia accogliente per le ore di sonno.
Non tollera temperature troppo basse e non va tenuto all’aperto. La temperatura ideale è 20° C; sotto i 10° C si ammala.
In una parete del terrario bisogna praticare un foro per il beccuccio del beverino (attaccato all’esterno con ventose); le vaschette per il cibo devono essere in ceramica perchè altri materiali non si puliscono bene e finiscono in briciole rosicchiati.
2. Alimentazione
Vegetariani d’estate, passano ad una dieta granivora in inverno, conservando abbondanti scorte di cibo. Vegetali freschi nella bella stagione e semi (soprattutto avena) nella stagione fredda assicurano una dieta bilanciata.
Se si usano cibi industriali, questi vanno scelti con cura; non in funzione di quanto appetibili siano per i gerbilli ma piuttosto valutando attentamente il contenuto in semi misti rispetto agli estrusi, solitamente pieni di coloranti e conservanti.
Il pellettato (cibo granulare) per gerbilli è adatto dal punto di vista dietetico e nutrizionale ed è quello più consigliato dai veterinari; peccato che i gerbilli non siano d’accordo e lo scartino finchè hanno da scegliere.
Frutta e verdura vanno dati in quantità proporzionata alla taglia dell’animale; uno spicchio di arancia è una quantità minima per noi ma industriale per un gerbillo! Il metro di misura deve essere la capienza dello stomaco del gerbillo e neanche la sua ingordigia.
Meglio dare un solo tipo di frutto alla volta e non insieme ad altri cibi freschi. Sono sconsigliati tutti i legumi, sebbene quelli secchi diano meno problemi, non si può mai sapere come reagisce il fisico del vostro gerbillo; meglio non fare inutili esperimenti.
Per quanto riguarda l’acqua, sebbene i gerbilli in natura bevano poco, in cattività è bene tenere sempre un beverino pieno a disposizione dell’animale soprattutto in considerazione di alimentazioni a base di cibi industriali disidratati o di alloggiamenti in appartamenti molto riscaldati.
Gli individui anziani bevono più di quelli giovani.
3. Carattere e indole
Non è un animale aggressivo nè verso l’uomo nè con i suoi simili. Alcuni sono solitari, altri vivono in gruppo e la tendenza di alcune specie a stare in gruppo dipende dal fatto che nell’ambiente in cui vivono il cibo abbonda.
In uno spazio ristretto un numeno eccessivo di maschi rispetto alle femminine può scatenare reazioni di intolleranza. Il rapporto maschi/femmine adulti deve essere di 3:5 e la prole può avere anche diverse età purchè, a svezzamento avvenuto, il rapporto maschi/femmine venga mantenuto e lo spazio a disposizione aumenti in proporzione.
Per evitare liti in uno spazio occupato da più individui è opportuno far abbondare sempre il cibo e mantenere la massima pulizia. Va ricordato che oltre all’indole della specie ogni animale ha il suo carattere, un piglio personale che deve essere valutato e tenuto in considerazione nei rapporti tra conspecifici e con l’uomo.
Mai introdurre gerbilli estranei in un gruppo affiatato e mai mettere insieme gerbilli che non abbiano abitato nello stesso terrario.
Anche l’allontanamento di un individuo per un certo periodo (per es. in caso di isolamento per malattia), può scatenare reazioni d’intolleranza nel momento della reintroduzione del soggetto allontanato.
I roditori si riconoscono per l’odore, se vengono tenuti in ambienti diversi per un tempo sufficiente a fargli perdere l’odore comune, il rischio di liti diventa reale.
In coppia o tra fratelli, i gerbilli si prodigano in coccole e pulizie reciproche che rinforzano i legami e mantengono sano il mantello di ciascun individuo.
3.1 Cure parentali
Al contrario dei criceti, il maschio del gerbillo non necessariamente va separato dalla femmina in gravidanza o in allattamento; il maschio contribuisce alla costruzione del nido e all’allevamento dei piccoli.
Un maschio adulto che è stato padre è più tollerante e meno aggressivo verso i piccoli o i giovani di nidiate altrui (purchè dello stesso terrario cioè dello stesso gruppo sociale).
Un caso speciale: l’esperienza mi ha insegnato che alcuni individui molto legati possono supportarsi reciprocamente in caso si malattia.
Uno dei due gerbilli fratelli in mio possesso si fece accidentalmente un brutto taglio, che in fase di guarigione sviluppò una grossa crosta fastidiosa.
Il povero animale se la grattava nervosamente causandone il precoce distacco con fuoriuscita di sangue.
Accortosi del sangue, l’altro prese a leccarlo e dopo un paio di volte in cui l’uno si danneggiava e l’altro ne leccava le ferite, l’individuo sano sviluppò un curioso atteggiamento preventivo e tutte le volte che vedeva il fratellino iniziare a grattarsi, gli spingeva con il muso le zampette e gli ammorbidiva con la saliva la crosticina.
Questo comportamento supplì perfettamente ogni mia cura facendo risparmiare al soggetto ferito lo stress da manipolazione. Inutile dire che guarì perfettamente.
3.2 Rapporto con l'uomo
L’odore familiare è importante anche per le nostre
manipolazioni.
Devono imparare il nostro odore ed assimilarlo come familiare e
non invasivo; se questo non avviene, ogni manipolazione è
potenzialmente stressoggena per l’animale (e per chi se ne
prende i morsi).
In generale è bene ricordare che un gerbillo non
ama essere rigirato tra le mani, non è propenso
a farsi dare bacetti e non gradisce essere preso per la coda o la
collottola (si trattiene dalla collottola solo in caso di necessità per immobilizzarlo in visita medica o per somministrare un farmaco).
Predilige il rapporto fisico con i suoi simili ma stabilisce
comunque un legame con l’essere umano.
Se resistiamo al desiderio di prenderlo, se non lo forziamo, la
nostra mano diventera una presenza familiare per lui e giocherà
con essa accettandone cibo e carezze.
I gerbilli sono vispi e intelligenti e, come tutti gli animali domestici
non convenzionali che non hanno perso del tutto la loro natura selvatica,
in cattività elaborano l’ambiente estraneo adattandosi
ad esso e adattando quel che li circonda alle proprie esigenze.
Senza scadere nell’umanizzazione del vostro animale, cercate
il nesso tra alcuni comportamenti ricorrenti che sembrano legati
a vostre precise azioni nei suoi confronti.
Facciamo qualche esempio: se abitualmente date da mangiare il cibo
secco in una vaschetta e quello fresco in un’altra, il gerbillo
potrebbe fare l’associazione d’idea tra una precisa
vaschetta e quel cibo in particolare e sviluppare un comportamento
indotto nel tentativo di farvi capire quale cibo gradisce in quel
momento.
Imparano anche un verso di richiamo che, oltre a fare da nome fittizio
(é difficile che un gerbillo si volti se lo chiamate Pino
o Sabiolino), gli servirà anche da deterrente per tranquillizzarlo
in caso lo doveste svegliare improvvisamente o nel caso sobbalzi
per la vostra improvvisa comparsa.
Il mio gerbillo è goloso e prepotente e se decide di volere
più semi in casa non si dorme! Dopo aver cercato invano per
un pò anche se ha dell’altro cibo a disposizione, inizia
a sbattere contro i vetri del terrario la vaschetta dei semi vuota
e smette solo quando qualcuno gliela riempie!!!
Testo: Sabrina Calandra
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