L’obiettivo
delle ditte di disinfestazione è di eliminare il problema
perché il cliente sia assolutamente soddisfatto e le richiami
in futuro; l’obiettivo di chi desidera un intervento eco-compatibile
è di assicurarsi un servizio a basso impatto ambientale.
Qui
va chiarito un concetto: non esiste un metodo che dia risultati
immediati e totali e che non inquini!
Qualunque
ditta si scelga, assicurarsi di persona che utilizzi il prodotto
concordato e che lo faccia con le modalità corrette, in
funzione dell’obiettivo da raggiungere e dell’azione
del prodotto.
Se
chiedete l'utilizzo del Bacillus thuringiensis,
fatevi aprire la confezione davanti; spesso gli operai si presentano
a casa delle persone con bidoni di prodotti già pronti
nei quali non è possibile controllare il contenuto.
Quando
si sparge il prodotto, quasi mai viene tenuto presente
che le zanzare volano fino a circa 2 m di altezza, quando cercano
qualcuno da pungere; di solito si posano sui muretti, a 1,50 m
o si nascondono tra i cespugli bassi. Non serve a niente spruzzare
l'insetticida in ogni dove e soprattutto sugli alberi! Si avvelenano
altri insetti utili, piccoli rettili e gli uccelli.
Molto più efficace risulta spruzzare abbondantemente i
muretti ed i cespugli bassi evitando così anche pericolose
ricadute di nebbiolina tossica sulle nostre teste durante l'erogazione
e successivamente durante le piogge.
Se
viene proposto un prodotto naturale a base di piretroidi,
va considerato che il piretro naturale si disattiva velocemente
sotto i raggi UV e ha un odore pungente; se non si sente alcun
odore non è piretro naturale ma un prodotto di sintesi
simile, di nuova generazione, molto quotato sul mercato proprio
per l'assenza di cattivo odore ma inquinante, nè più
nè meno, di qualsiasi altro insetticida.
In
mancanza di metodi alternativi è utile ricordare che gli
insetticidi possono essere veicolati in solvente o in base acquosa;
scegliendo quest'ultima si spende un pò di più ma
si inquina molto di meno.
Quando
si legge sull’etichetta di un insetticida che “non
nuoce agli animali domestici”, non è
un’affermazione del tutto corretta. I test di laboratorio
sono fatti con metodi che testano la DL50 cioè la dose
letale per il 50% degli animali esposti. A chi ha un gatto in
casa e gli interessa sapere se lo troverà a pancia in aria
dopo aver leccato l’insetticida, poco importa se i test
stabiliscono che per uccidere un gatto serve 1/3 o tutto il flacone.
Il prodotto, in virtù del fatto che è un insetticida,
è tossico che sia naturale o di sintesi. Non sono importanti
solo le quantità di prodotto ingerito, ma contano (e tanto)
anche la massa corporea dell’animale, il peso, il suo stato
di salute al momento dell’ingestione, l’età,
quel che ha mangiato subito prima o subito dopo, eventuali ferite
(l’assorbimento avviene anche attraverso la pelle), la stessa
fisiologia (gli apparati gastroenterico e respiratorio non sono
uguali in tutti gli animali). Inoltre e non è cosa da poco,
un prodotto può essere tossico per accumulo nel tempo,
diventando difficile stabilire l’ordine di causa-effetto
all’atto della diagnosi.
Ricordiamo infine che certi prodotti sono cancerogeni
e teratogeni anche per i nostri animali ai quali molto spesso
non spetta neanche il diritto di replica.
Testi: Sabrina Calandra