Li
vediamo volare in città e in campagna durante le sere d’estate…
sono creature fragili e delicate, sono preziosi alleatinella lotta
agli insetti perchè instancabili mangiatori di mosche e
zanzare… eppure in molti generano autentico terrore!
I pipistrelli sono creature molto antiche, i primi resti fossili
appartenenti a queste specie risalgono a circa 50 milioni di anni
fa.
Appartengono all’ordine dei Chirotteri, che comprende i
Megachirotteri (circa 150 specie), pipistrelli
di grossa taglia che vivono nelle regioni tropicali o nei loro
pressi, e i Microchirotteri (circa 850 specie),
di piccola taglia e distribuiti su tutto il pianeta, con le sole
eccezioni dell’Artico, dell’Antartico e di alcune
isole oceaniche particolarmente distanti dai continenti.
I Megachirotteri si alimentano prevalentemente
di frutta. I Microchirotteri sono
in larga maggioranza insettivori; alcune specie
utilizzano tuttavia, oltre agli insetti, altri invertebrati (ragni,
scorpioni, crostacei, molluschi) e vi sono anche Microchirotteri
predatori di piccoli Vertebrati (pesci, rane, uccelli e mammiferi),
specie che si alimentano di vegetali (frutta, nettare e polline).
Chirotteri,
dal greco keir (mano) e pteron (ala), significa
"mano alata". L'ala dei pipistrelli
deriva infatti dalla trasformazione dell'arto anteriore e in particolare
della mano, che presenta ossa metacarpali e falangi estremamente
allungate. Assieme alle ossa del braccio (omero) e dell'avambraccio
(radio e ulna, nei pipistrelli quasi completamente fuse), tali
parti formano il telaio osseo su cui si tende la membrana alare,
una duplicatura della pelle, riccamente innervata e vascolarizzata,
che viene detta "patagio". Nel patagio sono inglobati
anche gli arti posteriori, scarsamente modificati, e la coda (con
l'eccezione del Molosso di Cestoni, che ha coda parzialmente libera).
Sfatiamo adesso alcuni luoghi comuni sui nostri
pipistrelli, imputati ingiustamente di colpe non commesse:
• I pipistrelli italiani non
succhiano il sangue! Le nostre specie sono insettivore
(pensate: un solo pipistrello in una notte di caccia arriva a
mangiare anche 3000 zanzare!!!) o frugivore (mangiano
frutta). Le specie ematofaghe (= che si nutrono di sangue), i
famigerati "vampiri", sono soltanto 3 specie di piccola
taglia che vivono nell’America tropicale e si cibano prevalentemente
su uccelli e bovini.
• I pipistrelli italiani non
trasmettono la rabbia. Gli unici casi di rabbia
trasmessa dai pipistrelli sono a carico di specie esotiche (egiziane
in particolare) vendute come animali da compagnia! Non
trasmettono neanche la Leptospirosi, nonostante spesso
vengano in contatto con i Topi (fonte: Organizzazione
Mondiale della Sanità).
• I pipistrelli non si attaccano
ai capelli. Sono quasi ciechi, ma il loro sistema
di orientamento, chiamato ecolocazione (vedi
figura sotto), tramite una complessa tecnica di invio e ricezione
di ultrasuoni permette loro di localizzare gli oggetti nello spazio.
Reagire
alla presenza di un pipistrello agitandosi o correndo da un parte
all’altra della stanza gli farà perdere l’orientamento
e la memoria della disposizione degli oggetti e degli ostacoli
nello spazio. Questo potrebbe essere causa di indesiderati impatti
con il vostro corpo o con i vostri capelli, specie se li avete
particolarmente ricci o voluminosi. I pipistrelli non hanno altrimenti
alcun interesse a volare contro l'uomo con il rischio, per loro
elevato, di ferirsi.
Se un pipistrello è entrato in casa
vostra ecco le regole da seguire per farlo uscire rapidamente:
• Niente scope, bastoni, retini da pesca o altri
oggetti scagliati! Lo stordireste e lo fareste cadere
a terra, ferendolo anche seriamente.
• Niente urla, schiamazzi o corse per la stanza,
gli fareste perdere l’orientamento e lo terrorizzereste
inutilmente, senza lasciargli il tempo di trovare la via d’uscita!
• Lasciate le finestre aperte e chiudete la porta,
magari spegnendo anche la luce: dopo qualche minuto ritroverà
da solo la finestra da cui è entrato e tornerà nel
suo ambiente naturale senza danni.
Se avete trovato un pipistrello
ferito... Chiamateci!!
Provvederemo noi a farlo visitare da un veterinario specializzato!!!
In attesa dei soccorsi ecco alcune
cose fondamentali da sapere.
La temperatura corporea è importantissima!
Mantenere la temperatura costante (cioè termoregolarsi)
permette di essere continuamente attivi in una larga sfera di
condizioni ambientali, ma presenta anche un grosso svantaggio:
il corpo è costretto a una produzione continua di calore
e ciò comporta un rilevante consumo energetico e, di conseguenza,
la necessità di alimentarsi continuamente.
La termoregolazione nei pipistrelli è visibile!! L'animale
che sta cercando di scaldarsi vibra per qualche minuto!!!!
Quando le condizioni meteorologiche non consentono i voli notturni
(notti fredde o piovose) e quindi i pipistelli non possono alimentarsi,
abbassano la laoro temperatura corporea entrando in uno stato
semiletargico che viene definito "torpore" e consente
un risparmio energetico notevole.
Al
momento di riprendere l'attività, in primavera, i pipistrelli
sono in grado di riscaldarsi e utilizzano la loro capacità
di variare la temperatura corporea tutte le volte che occorre,
ad esempio quando un rifugio invernale risulta troppo freddo ed
è necessario cambiarlo, oppure in presenza di pipistrelli
neonati: in tal caso le mamme pipistrello mantengono la propria
temperatura corporea elevata anche di giorno per scaldare i piccoli
ancora incapaci di termoregolare.
Se si trova un pipistrello che è stato svegliato
durante il letargo (ad esempio "stanato"
da un gatto), sappiate che questo povero animale per riprendere
calore autonomamente ed entrare in uno stato di attività
sufficiente deve consumare moltissima energia e quindi al più
presto deve alimentarsi!! Come prima cosa, per aiutarlo,
è importantissimo metterlo in un luogo caldo! Ottima
allo scopo una scatola da scarpe (che avrete precedentemenete
forato per far passare l'aria) con una stoffa calda all'interno
(ad es. lana o felpa) e una bottiglia contenente acqua a 38 gradi
legata all'esterno (da rinnovare ogni ora).
Se si trova un piccolo,
oltre a fornire calore, è importante alimentarlo quanto
prima. NON usate latte di mucca!!!! I pipistrelli
(come moltissimi altri mammiferi, tra cui ricci e ghiri) non digeriscono
il lattosio e muoiono dopo una terribile agonia!!! Meglio usare
latte di capra, in attesa di portarlo presso un centro recupero in cui riceveràun'alimentazione adeguata.
Se il pipistrello ha il patagio
(la membrana delle ali) strappato o bucato non è da sopprimere!!!
Con il tempo, le giuste cure e l'immobilità può
guarire!!
Testi: Silvia Sebasti
Disegni: E. Giuliani tratti da "Patriarca E. & Debernardi P., 2003. Pipistrelli: notizie, riflessioni e spunti di lavoro interdisciplinare per la Scuola Media. Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali del Lago Maggiore"