Ecco
invece una “carrellata” di serpenti italiani
più comuni in città, tutti appartenenti alla famiglia
dei Colubridi. La loro dentatura è detta "aglifa":
i denti del veleno sono assenti.
Dunque tutti assolutamente NON VELENOSI e, anzi,
piuttosto utili da ospitare in giardino per tenere lontani scarafaggi,
topi e ratti dalle nostre abitazioni...
Il biacco (Hierophis viridiflavus)
Nomi
comuni: frustone, verdone.
Si distingue facilmente dalla vipera per:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali
• colorazione dalla caratteristica alternanza di squame
gialle e nere che da lontano fanno sembrare il serpente uniformemente
verde scuro
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.
Molto veloce nei movimenti, arriva a 150 cm di lunghezza.
Il giovane ha solo la testa macchiata di giallo e nero, il corpo
è grigiastro col ventre giallo.
Esiste anche una forma completamente nera, come potete osservare dalla foto qui accanto.
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La biscia dal collare (Natrix natrix)
Nome comune: rospara, serpe d'acqua.
Presenta le seguenti caratteristiche:
•
pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali, ma più in alto
di quelle del biacco
• colorazione grigia con macchie laterali nere, ventre chiaro
• testa scura, con mandibola giallo chiara chiazzata di
nero, delimitata da una fascia chiara e poi di nuovo scura (il
“collare”)
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.
Molto veloci nei movimenti, arrivano a 120 cm di lunghezza. Spesso
nei pressi di fontane, fossi, fontanelle.
I giovani hanno solo la testa macchiata di giallo e nero, il corpo
è grigiastro col ventre giallo.
Ecco alcune belle foto di biscia dal collare che ci sono state mandate da Luigi Civita, che ha avvistato questo splendido animale nel suo giardino e ci ha chiesto un aiuto per il riconoscimento.
Il saettone (Zamenis longissima)
Nomi comuni: frustone (come per il biacco), biscione.
È il serpente più grande del Lazio e si distingue
dalla vipera per diverse caratteristiche:
•
pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali
• colorazione uniforme grigia, con ventre chiaro
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.
Molto veloce nei movimenti, arriva a 200 cm di lunghezza. Si arrampica
facilmente sugli alberi.
Il giovane somiglia ad una biscia d’acqua: sulla testa ha
macchie gialle e nere, il corpo è grigiastro con macchie
nere.
Il cervone (Elaphe quatuorlineata)
Nomi
comuni: pasturavacche (per una leggenda secondo la quale questo
serpente ama succhiare il latte dalle mammelle delle vacche!).
Si distingue facilmente dalla vipera per diverse caratteristiche:
• pupilla rotonda
• testa ovale con narici laterali, più scura rispetto
al corpo
• colorazione marrone-grigiastra con 4 linee longitudinali
scure
• coda lunga che si assottiglia gradualmente.
Molto lento nei movimenti, arriva a 150 cm di lunghezza. Predilige
ambienti boscosi, umidi e ricchi di vegetazione, difficilmente
si spinge al centro delle città.
Il giovane somiglia ad una biscia d’acqua: ha il corpo grigiastro
con macchie nere.
Un
"serpente" che serpente non è...
L'orbettino (Anguis fragilis)
Nomi comuni: biscia, orbettino.
Presenta
il corpo simile a quello dei serpenti, ma in realtà appartiene
al gruppo dei "Sauri", cioè delle lucertole.
L'evoluzione lo ha portato alla perdita degli arti, ma conserva,
a livello scheletrico, il cinto pelvico (le ossa del bacino) e
quello perrorale (scapole e clavicole).
Si tratta di un animale schivo e timodo, estremamente mansueto,
che raramente arriva a mortdere se disturbato. Il suo morso è
completamente innocuo.
Piuttosto lento nei movimenti, arriva al massimo a 50 cm di lunghezza.
Predilige ambienti boscosi, umidi e ricchi di vegetazione, difficilmente
si spinge al centro delle città.
Il giovane ha il corpo giallo con strie lingitudinali nere.
Il
serpente che avete trovato non è tra questi? Si tratta
probabilmente di una specie esotica importata. Chiamateci
per avere delucidazioni sul riconoscimento!
Rischi per l’uomo
Se si tratta di una vipera il morso è effettivamente pericoloso,
specie se a rimanerne vittima è un bambino, un anziano
o un animale domestico. Non muovete la persona, non incidete la
ferita con un coltello, non succhiate via il veleno. Bloccate
l’arto al di sopra del morso e chiamate il centro antiveleni
dell'ospedale più vicino.
Se siete stati morsi da un biacco, da un cervone, da un saettone
o da una biscia d’acqua niente paura: è come il morso
di un gatto! Disinfettatevi semplicemente la parte e aspettate
con pazienza, la ferita si rimarginerà senza danni in pochi
giorni.
Principali patologie di cui sono vittime i serpenti
I casi in cui i Rettili siano stati riconosciuti responsabili
di trasmissione all'uomo di malattie infettive sono fortunatamente
pochissimi. L’unica infezione batterica pericolosa è
la salmonellosi, veicolata da un gruppo di batteri estremamente
variabili, alcuni dei quali trasmissibili all’uomo, ma solo
se con carica batterica elevata.
Negli USA attorno agli anni ’70 vi fu un vero e proprio
“allarme salmonella” nei “rettili domestici”,
quando furono segnalati diversi casi di contagio nei bambini da
da parte di testuggini palustri acquistate come animali da compagnia.
L’abbandono di questi animali in ambienti naturali ha provocato
il diffondersi della malattia anche tra i rettili selvatici.
La crescente diffusione di rettili come animali da compagnia in
Europa (Iguana iguana, Varanus exanthematicus,
Elaphe guttata, etc.) desta qualche preoccupazione tra
veterinari e biologi, specie quando gli animali sono importati
da altri paesi e non nati in un allevamento italiano.
Sporadiche segnalazioni di salmonellosi trasmessa dai serpenti
all’uomo si sono rivelate a carico perlopiù di rettili
“domestici”.
In ogni caso è utile ricordare che la salmonellosi
si contrae difficilmente da un rettile, in quanto il
batterio deve essere presente nel “veicolo” con una
carica molto elevata e deve essere ingerito.
Una normale igiene personale (per es. lavarsi le mani dopo aver
manipolato un rettile) ne ostacola la trasmissione.
Molto più facile è contrarre la salmonellosi da
uova crude o da dolci preparati con uova crude!!!
Testi:
Silvia Sebasti
Tavole a colori: www.ittiofauna.org
Tavole BN: da Baccetti et al. Zoologia II Zanichelli