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SELVATICO O FUGGIASCO?

Animali selvatici e animali sfuggiti da una situazione di cattività hanno comportamenti e, a volte, caratteristiche fisiche che li rendono facilmente identificabili a un occhio preparato.

Appare evidente che se si tratta di una specie esotica il problema non si pone, a meno che non si tratti di una specie "naturalizzata", cioè di una specie che, importata da tempo e sfuggita alla cattività, si è adattata alle nostre condizioni climatiche tanto ta formare colonie stabili sul nostro territorio.

Vediamo insieme quali sono i "segnali d'allarme" per ciascuna categoria animale...


Clicca per ingrandire Testuggini acquatiche e terrestri

Testuggini che si avvicinano all'uomo o che si lasciano prendere in mano senza ritrarsi all'interno del carapace sono senz'altro abituate al contatto con l'uomo. Al contrario però, ritrarsi o emettere soffi (tipico di quando sono spaventate) non sono sintomi inconfutabili di "domesticità": si tratta pur sempre di animali solitamente schivi e molto timorosi.

Bisogna tenere conto poi del fatto che una testuggine difficilmente si allontana molto dal suo territorio e se viente trovata in un ambiente urbano è quasi certamente scappata da un giardino privato o condominiale.


Uccelli

Un uccello selvatico, anche se si lascia prendere perché debilitato, una volta sistemato in gabbia, resterà immobile e terrà d'occhio ogni movimento che avviene nel suo raggio visivo oppure, se non è particolarmente abbattuto, comincerà ad agitarsi in cerca di una via di fuga; ecco perché è più opportuno sistemare l'animale in una scatola di cartone o coprire la gabbia con un panno o meglio rivestirne le pareti con dei giornali.

Un adulto selvatico ferito ma comunque attivo, se lasciato tranquillo con cibo e acqua a disposizione, prima o poi mangerà da solo.
Se rifiuta il mangime è segno che non è abituato (in quanto selvatico) a quel tipo di pasto e dovrà ambientarsi prima di accettarlo.

Se rifiuta ogni tipo di cibo quasi sicuramente ha un'infezione o è talmente debilitato da non avere la forza di alimentarsi.

Nel caso l'uccello non sembri particolarmente turbato dal soggiornare in gabbia, se mostra di non spaventarsi in vostra presenza o di non agitarsi anche se c'è movimento intorno a lui, se mangia volentieri il pastone e mostra di riconoscere subito un beverino o una mangiatoia, quasi certamente è un animale scappato da una gabbia.

Non è raro trovare uccelli con le punte delle remiganti recise; questa operazione indolore, in realtà brutalizza un uccello perché lo rende incapace di volare pur potendo spiegare le ali e lo costringe a camminare tutte le volte che vuole spostarsi.
Le persone che riservano questo trattamento agli uccelli lo fanno per non farli scappare e per poterli quindi addomesticare. Prestare soccorso a questi uccelli è più facile rispetto a quelli selvatici; il difficile sarà poi reinselvatichirli!

Altro comportamento anomalo si può osservare in quegli uccelli che sono stati catturati da adulti e costretti alla vita in cattività. Sono i più tristi da osservare.
Quasi sempre sono animali stressati e se lasciati liberi in una stanza, corrono su e giù come impazziti; alcuni continuano ad andare avanti ed indietro in un metro lineare come se continuassero a percorrere lo spazio a disposizione nella loro gabbia.

Tipicamente hanno escoriazioni ai lati del becco che si sono procurati infilando con ostinazione il becco tra le sbarre nel tentativo di uscire. Questi uccelli sono quelli che hanno maggior bisogno di tranquillità e gradualmente sempre più spazio.


Mammiferi

Partiamo subito col dire che, tra i mammiferi selvatici italiani, è difficile trovare esemplari tenuti in cattività.
In ogni caso la regola per il riconoscimento è sempre la stessa: un selvatico, a meno che non si trovi in uno stato di semi-incoscienza o abbia lesioni tali da impedirgli la fuga, difficilmente accetta di farsi prendere in mano o in braccio, o anche di essere avvicinato. Questi esemplari comunque, anche una volta catturati, generalmente rifuggono con ogni forza il contatto, oppure scalciano o tentano di mordere.

Esiste per alcuni mammiferi la possibilità che, pur essendo selvatici, siano abituati alla vicinanza o anche al contatto con l'uomo. Solitamente si tratta di istrici o volpi abituati a ricevere cibo nelle vicinanze di abitazioni o fattorie o addirittura direttamente dalle mani dell'uomo e quindi "addomesticati" pur mantenendo una certa natura selvatica.
Non è difficile imbattersi anche in ungulati (daini, cervi, caprioli) tenuti in grandi giardini, ma che comunque, per loro natura, mantengono un certo timore dell'uomo e non si lasciano avvicinare.



Testi Uccelli: Copyright © 1997 Sabrina Calandra
Registrato presso l'Ufficio Diritti d'Autore il 13/10/1997
Testi Testuggini e Mammiferi: Silvia Sebasti
Foto Testuggine greca: Silvia Sebasti